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MUSEI DELLA NATURA E DELL’UOMO – Italia Nord

by in Arte e cultura, Musei della natura e dell'uomo
PONTE DI PADERNO

l’ottocentesco ponte in ferro di Paderno (BG)

Musei sorprendenti per le forme degli oggetti che vi si trovano e per le storie che rivelano sono senz’altro quelli etnografici, che vengono chiamati anche musei delle tradizioni contadine. Ce ne sono molti ma i visitatori sono scarsi. Eppure, partendo dalle attività esercitate in passato ed ormai in gran parte in disuso, si scoprono aspetti interessanti non solo della storia, ma anche della psicologia umana, oltre che della natura.

MUSEI DELLA SETA

La produzione della seta fa scoprire un’attività secondaria per ogni famiglia contadina, che permetteva un miglioramento delle condizioni di vita a moltissime persone. Dato che questo filato era prodotto da insetti che si nutrivano esclusivamente di foglie di gelso, ci si accorge di quanto quell’albero abbia cambiato il paesaggio agricolo. Si viene a sapere quali aspetti storici vi sono stati coinvolti, dapprima nelle importazioni dalla Cina, poi dalla produzione locale, per tornare infine al punto di partenza. Si vedono gli oggetti usati per questa attività, i bozzoli e i filati, i tessuti, gli abiti, i colori, come questi si ottenevano e via via, tirando un filo si trova un mondo.

Si trova un’interessante sezione dedicata all’allevamento del baco da seta al museo etnografico dell’alta Brianza di Galbiate (LC), nel parco del monte Barro. E’ un piccolo museo che merita di essere visitato, perché mostra l’attrezzatura tradizionale per quell’attività e ne spiega nei pannelli la storia e le vicende.

A Garlate, sempre in zona, c’è un museo della seta, (vedi articolo) appena riaperto dopo anni di lavori. Anche a Como, famosa per i suoi setifici di lusso, ce n’è uno, dedicato soprattutto alla lavorazione dei tessuti.

Ad Abbadia Lariana, sempre in provincia di Lecco, c’è un museo della seta (vedi articolo) realizzato in un ex setificio.

A Como c’è il Museo della seta (vedi articolo) più interessante per la bellezza delle attrezzature che vi sono esposte e per il percorso culturale

 A Soncino (BG) ci sono due sale dedicate a quello che era il commercio delle uova del baco da seta.

ALTRI MUSEI DI LOMBARDIA

A Como c’è il Tempio Voltiano (vedi articolo) con gli strumenti scientifici sei-settecenteschi, utilizzati per gli esperimenti sull’elettricità, oltre ovviamente alle pile inventate dallo scienziato comasco.

Il museo di scienze naturali di Milano(vedi articolo)  è straordinariamente interessante, con collezioni di minerali di colori e forme che lasciano a bocca aperta. Anche il resto vale davvero la pena di essere visto. Per di più ha un grande giardino (di porta Venezia ma anche Montanelli) che definisco senz’altro il più bello, suggestivo, ricco e vario di Milano. Ecco come passare una giornata di sogno.

L’acquario di Milano è piccolo ma bello anche nell’edificio liberty e nella sua posizione all’interno del parco Sempione

Il Museo antropologico di Milano, chiamato Museo delle Culture (MUDEC) (vedi articolo),ha una collezione permanente e varie sezioni dedicate a mostre temporanee.

A San Lorenzo di Parabiago (MI) vale la pena di visitare il Museo Crespi, specializzato nei bonsai (vedi articolo)

Il Museo di scienze naturali di Bergamo è molto interessante con le sue collezioni di animali terrestri e marini, di oggetti e minerali.

Il piccolissimo museo di scienze naturali di Voghera (PV) ha nidi di uccelli particolarmente belli, che si trova nella suggestiva ottocentesca caserma militare parzialmente in rovina ma suggestiva per gli alberi che se la stanno prendendo.

Ad Almenno di San Bartolomeo (BG) c’è il museo del falegname  (vedi articolo) dove si trovano i tanti oggetti d’uso fatti in legno, oltre a biciclette e vari mezzi di trasporto del passato realizzati con i legni dei diversi alberi, a seconda delle loro caratteristiche.

In Lombardia, seguire il corso dell’Adda che esce dal lago di Como, a Lecco, è bello per la natura e per l’archeologia industriale. Se si possiede una bicicletta è possibile percorrere chilometri dapprima lungo il lago di Garlate, che diventa Adda. L’eco-museo del parco Adda Nord comprende vari punti tra cui, molto suggestivo, Paderno, dove un ponte di ferro ottocentesco ad una sola corsia, unisce le due sponde ad 80 metri sopra il fiume. Al di sotto si possono vedere le varie chiuse per la produzione di elettricità e la formazione dei navigli., molto ben integrate al paesaggio miracolosamente integro in quella fenditura naturale. A Trezzo d’Adda c’è una centrale idroelettrica ottocentesca, armoniosamente inserita e fatta costruire dall’industriale del cotone Crespi, di cui si può visitare l’ex fabbrica ed il villaggio operaio, oggi protetto dall’UNESCO.

A Chiavenna c’è il Mulino Bottonera (vedi articolo), capolavoro di carpenteria.

Nella stessa cittadina vale la pena di visitare l’Orto Botanico (vedi articolo)

Salendo verso il passo Spluga si trova il Museo dello Spluga MUVIS (vedi articolo)

In Valgerola, salendo da Morbegno (SO) si trova l’ecomuseo della Valgerola e dell’Uomo selvatico (vedi articolo)

A Crema, nel Museo di Crema e del Cremasco, sono impressionanti le canoe medievali ricavate scando tronchi di alberi e rimaste quasi intatte perché seppellite sotto il fango del Po che le ha preservate.

A Pescarolo (CR) c’è il museo del lino,(vedi articolo) con ciò che veniva utilizzato per seminarlo, raccoglierlo, tesserlo.

 

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centrale idroelettrica di Trezzo d’Adda

LOCALITA’ DIVERSE

Sono molto belli e vastissimi i musei etnografici di Teodone a Brunico (BZ), San Michele all’Adige (TN) (vedi articolo). Più piccoli sono quelli di Malé (TN), di San Vito al Tagliamento (PN), di Tolmezzo (UD), di Susegana (TV), di Vigo di Fassa (TN), di Galbiate (LC), di Santarcangelo di Romagna (Rimini), di San Benedetto Po (MN) (vedi articolo). Il fine-settimana è aperto quello bellissimo di Cesiomaggiore (BL). Nel museo etnografico Maison de Cogne in Val d’Aosta si visita una casa contadina ottocentesca (vedi articolo). Sono tutti davvero interessanti e riguardano la cultura contadina italiana del passato e dunque anche le attività connesse con la natura.

Musei altrettanto affascinanti sono quelli scientifici perché scoprire le leggi della natura è come entrare nel mondo dei miracoli. Un museo interattivo, dove si possono fare piccoli esperimenti è quello vicino a Trieste, a Grignano, aperto solo la domenica al pubblico comune e tutta la settimana alle scuole. Si chiama Museo dell’immaginario scientifico, dove si possono usare macchine accessibili a tutti, per verificare il funzionamento dei fenomeni. Si trova vicino al castello di Miramare col parco dove dominano i sempreverdi e ci sono alberi monumentali.Ci sono anche degli spazi riservati alla visione di farfalle e altri piccoli animali esotici. Si possono fare visite interessanti che renderanno la giornata molto soddisfacente.

PIEMONTE

 Nella zona centrale di Torino, lungo la Dora Riparia, dove un tempo c’erano le ferriere, adesso ci sono alberi, prati e il Museo dell’Ambiente e un complesso di edifici che ospita aziende con finalità ecologiche, chiamato Environment Park

A Pinerolo (TO) si trova il Museo del Fungo (vedi articolo)  con una ricca collezione di modelli nelle dimesioni e nei colori naturali.

A Boves (CN) c’è un altro Museo del Fungo con modelli realizzati dallo stesso autore di quelli di Pinerolo. A Savigliano (CN) c’è il Museo del Profumo (vedi articolo)

Insolito museo dei mezzi meccanici, tra cui le macchine agricole, si trova a Castelletto Ticino (NO)( vedi articolo)

TRENTINO/ALTO ADIGE

Lo straordinario nuovo museo di scienze naturali MUSE offre un saggio di varie scienze con allestimenti spettacolari e un impatto ambientale ridotto al minimo (vedi articolo)

In Alto Adige si trovano i musei più numerosi, curati ed interessanti, che fanno conoscere aspetti più diretti della natura, come il Centro Visite del comune di Trodena (BZ), che, oltre ad essere molto bello, avvicina in modo suggestivo agli alberi, agli animali e alla geologia. Il museo della frutticoltura di Lana (BZ) (vedi articolo) e quello del vino di Caldaro offrono una visione sorprendente di una delle attività più diffuse nella regione. Il museo venostano di Sluderno (BZ) fa capire le particolarità del clima e le difficoltà per carenza d’acqua, a cui l’uomo ha saputo rispondere con efficacia. Al centro visite del parco a Campo Tures (BZ), tra l’altro si possono vedere tronchi tagliati che  consentono di valutare la differenza di colore e tessitura del legno di vari alberi. Il museo  di scienze naturali di Bolzano é specializzato nella geologia e mineralogia alpina. E’ molto bello, curato, con mostre temporanee originali. Possiede anche un suggestivo acquario tropicale, abitato da pesci e coralli numerosi e ben assortiti.

Il museo dei popoli di montagna del mondo, si trova al castello di Brunico (BZ). E’ uno dei cinque a cura di Messner ed è davvero attraente (vedi articolo)

Vicino al castello, in un boschetto di larici c’è il luogo di sepoltura fra i più belli. E’ il cimitero di guerra (vedi articolo). Ciascuna delle croci sotto cui sono i soldati morti nelle due guerre mondiali, sono realizzate con grande fantasia e tenerezza, in legno di pino silvestre e abete ancora con la corteccia. L’atmosfera e la bellezza del luogo sono notevoli.

 Un piccolo museo di minerali bello non solo per la collezione che ospita ma anche per le spiegazioni, è quello di Tiso, in val di Funes (BZ). Vi si trovano geodi  di ogni tipo, tra cui i rari geodi/nidi, che sembrano proprio nidi d’uccello con uova al loro interno. Sono invece pietre formate e levigate dall’acqua, Altro piccolo museo privato di mineralogia che vale la pena di vedere si trova a San Giovanni di valle Aurina (BZ)

Incantatore è il museo dell’apicoltura a Costalovara, vicino a Soprabolzano (vedi articolo). Si trova in un antichissimo maso, restaurato ma non snaturato, così che è possibile vedere come viveva la gente molti secoli fa. Bello anche l’orto ed il bosco, con percorsi didattici. Sulle api le cose da sapere sono così numerose che potrete trovarne ancora anche al museo del miele (vedi articolo) di Lavarone (TN), pur essendo molto più piccolo e semplice. Ce n’è uno anche a Croviana (TN).

Molto interessante è il Museo delle Palafitte sul lago di Ledro (TN) (vedi articolo) per le diverse tipologie di capanne che ancora nel novecento erano diffuse presso i contadini di certe zone d’Italia.

Un museo scientifico dedicato alla macchina da scrivere si trova sempre in Alto Adige, a Parcines, perché è stato un suo abitante, Peter Mitterhofer nel 1864, ad inventare la prima, senza trovare comprensione per il suo ingegno. Le forme delle macchine realizzate dall’ottocento in poi sono talmente fantasiose e belle, sorprendenti ed ingegnose da rendere la visita un grande piacere.

VENETO

A Cisano di Bardolino (VR) sul lago di Garda, c’è il museo dell’olio (vedi articolo).

A Bardolino (VR) si trova anche il museo del vino (vedi articolo).

A Schio (VI) c’è il museo delle farfalle, molto grande ed esaustivo (vedi articolo)

A Montegrotto Terme (PD), invece, c’è la Casa delle farfalle, (vedi articolo) dove si vedono vive.

A Padova c’è il Museo degli insetti, (vedi articolo) con una ricca sezione dedicata al baco da seta, e dove sono conservati magnifici coleotteri. Ci sono anche insetti vivi.

A Padova nel Museo del pre-cinema, (vedi articolo) straordinariamente suggestivo, si vedono in azione alcuni semplici ma fondamentali principi di ottica, dunque il funzionamento della luce e del nostro cervello.

Sempre a Padova, le avanguardistiche serre dell’Orto Botanico offrono una buona didattica attraverso pannelli esplicativi e video. (vedi articolo)

A Due Carrare (PD) si trova il Museo dell’Aria,(vedi articolo)  dove si conosce il volo dalla mongolfiera alla navicella spaziale, in un castello dal bel giardino dove vengono coltivate molte varietà di rose.

A Rovigo c’è il Museo dei grandi fiumi Adige e Po (vedi articolo), un museo archeologico di grande suggestione, con un allestimento scenografico.

E’ piacevole anche scoprire l’evoluzione della bicicletta nel museo di Cesiomaggiore (BL), patria di campioni ciclisti. Nelle vicinanze c’è quello etnografico, fra i più interessanti e curati che si possano visitare nel nord Italia.

pergola del museo di Cesiomaggiore

pergola del museo di Cesiomaggiore

 

LIGURIA

A Genova, il Museo di Scienze Naturali, conosciuto anche come museo Doria, ha una collezione vastissima e molto suggestiva di animali tassidermizzati.

Sempre a Genova il Museo delle Culture del Mondo mostra oggetti che provengono da Paesi lontani e testimonianze di viaggio del loro collezionista, che ha anche fatto edificare il palazzo neo-gotico a lui intitolato: d’Albertis.

Il Museo del Mare di Genova, che sarebbe più appropriato chiamare Museo della Navigazione, fa conoscere navi di ogni epoca, di cui alcune ricostruite e dentro le quali si può entrare per rendersi conto di molti particolari interessanti. C’è anche una sezione dedicata all’emigrazione italiana e all’attuale immigrazione.

Ad Imperia c’è il Museo dell’olivo (vedi articolo), mentre ad Altare (SV) c’è quello del vetro. A Sanremo c’è il Museo del Fiore (vedi articolo)

 A Rapallo  (GE) si trova il Museo dell’Ardesia.

EMILIA/ROMAGNA

Il Museo di storia naturale di Ferrara ha un po’ di tutto, anche bellissimi coleotteri, delle specie più fantasiose.

A Villanova di Bagnacavallo (RA) c’è il bellissimo Museo delle erbe palustri (vedi articolo)

A Sant’Agata Feltria (FC) c’è il Museo della civiltà contadina (vedi articolo)

A Cesenatico è ben fatto il Museo della marineria, che si trova lungo il porto canale. Proprio nel canale sono ancorate le barche della zona, di varia dimensione ed epoca, con le vele colorate, come museo all’aperto. All’interno ce ne sono altre e ci sono interessanti spiegazioni che aiutano un poco a capire la vita di mare.

A Montagnana (MO) c’è il Museo delle rose antiche all’aperto (vedi articolo).

A Bologna vale la pena di visitare il Museo della comunicazione e del multimediale, (vedi articolo) per conoscere l’elettromagnetismo e dunque la radio, con tutte le sue notevoli evoluzioni.

A Monticelli (PC) nei sotterranei della rocca c’è il Museo del Po (vedi articolo) che documenta le varie attività connesse col grande fiume.

A Collecchio (PR) nella Corte di Giarola, sede del Parco del fiume Taro, ci sono il Museo del Pomodoro (vedi articolo) e il Museo della Pasta.

A Soragna (PR) c’è il Museo del Parmigiano, (vedi articolo)  interessante oltre che per l’architettura, per ciò che rivela a proposito della storia agricola, oltre che del formaggio.